Libro

Lo stato della città. Napoli e la sua area metropolitana è un libro collettivo uscito nell’aprile 2016 per le edizioni Monitor. Un volume di 536 pagine, con 68 autori che comprende 86 articoli, saggi, storie di vita, grafici e tabelle. Un profilo della metropoli napoletana sotto tutti gli aspetti, dalla demografia all’urbanistica, dall’ambiente all’economia, dalle politiche sociali e sanitarie fino alla produzione culturale.

I testi di cui si compone il libro si differenziano secondo quattro tipologie.

Schede generali, che tracciano le caratteristiche attuali di un fenomeno, sempre tenendo conto delle sue origini storiche e proiettando lo sguardo sulle tendenze future. Si avvalgono di dati aggiornati e sono spesso corredate da tabelle, grafici e mappe.

Inchieste, su temi che non sono coperti da ricerche aggiornate o che si compongono di elementi troppo eterogenei per essere analizzati da un unico specialista.

Linee critiche, in forma di piccoli saggi, che compaiono soprattutto nella panoramica sulla produzione culturale, ma non solo, e intendono illuminare alcuni temi attraverso punti di vista soggettivi e con un linguaggio più libero.

I napoletani, brevi storie di vita in forma di monologo, che punteggiano le sezioni del libro restituendo la viva voce delle persone che abitano quotidianamente la città (queste ultime non compaiono nella versione on-line ma solo in quella cartacea).

All’origine del progetto vi sono due riferimenti. Il primo appartiene a un passato remoto ed è un libro oggi misconosciuto, eppure all’origine di un certo modo, purtroppo poco diffuso, di fare ricerca sociale nella nostra città. Si tratta di Napoli come è, edito da Feltrinelli nel 1959, a cura di Emilio Longo e Antonio Oliva. Alla base della ricerca è posta la necessità di indagare i problemi della città a partire dai dati reali, verificati sul campo, superando luoghi comuni e analisi basate su assunti predefiniti. “Abbiamo percorso Napoli, si può dire, strada per strada, avendo sempre presenti, insieme all’ambiente, gli uomini e i loro problemi”, scrivono nelle prime pagine i due autori. Per questo, accanto ai dati e ai ragionamenti, inseriscono nel libro le voci, le storie e i volti dei napoletani.

Il secondo riferimento è un libro del 1994, lo Stato dell’Italia, curato da Paul Ginsborg per il Saggiatore/Bruno Mondadori. “Il bilancio politico, economico, sociale e culturale di un paese che cambia. 180 contributi inediti scritti da più di 100 specialisti”, così recita il sottotitolo. Ci siamo ispirati alla struttura di questo libro non solo per il piano dell’opera, ma anche per le indicazioni di scrittura che abbiamo fornito ai singoli autori: insistendo, per esempio, sulla concisione e sulla leggibilità, compresa la scelta di dati essenziali a corredo delle analisi, in modo da rendere fruibili i testi da un pubblico di non addetti ai lavori; inoltre, raccomandando agli autori di concentrarsi sulla descrizione del presente, ma senza perdere di vista le ragioni storiche dei fenomeni e le prospettive future, in modo da conservare l’attualità dei testi anche a distanza di tempo; infine, sebbene in un’opera così complessa sia arduo perseguire una certa omogeneità, abbiamo incoraggiato la specificità dei punti di vista, ma a partire dalla scelta di autori accomunati da alcune affinità di fondo e, in molti casi, da una condivisione di esperienze pregresse.

Lo stato della città nasce, infatti, nell’ambito dell’esperienza decennale di Napoli Monitor. Messo in cantiere con due numeri 0 nel corso del 2006, il giornale cartaceo è uscito con cadenza mensile dal gennaio 2007 al settembre 2012; poi con cadenza bimestrale fino al settembre 2014 (in tutto sessanta numeri). Dal settembre 2010 è anche un sito di informazione aggiornato quotidianamente. Tra giornale di carta e giornale on-line ha ospitato più di duemila articoli originali – cronache, inchieste, reportage, recensioni, ecc. –, scritti da più di duecentocinquanta collaboratori. Sul giornale cartaceo sono stati pubblicati i disegni e le storie illustrate di decine di disegnatori italiani e stranieri, e sul sito le gallerie fotografiche di fotoreporter italiani e internazionali.

Lo stato della città ha degli antecedenti negli annuari di Napoli Monitor. Ogni due anni, infatti, la redazione ha prodotto un libro collettivo firmato dai suoi redattori, una raccolta di reportage inediti corredati da illustrazioni, per approfondire, con più tempo e più spazio a disposizione, i temi affrontati dal giornale. I libri sono stati pubblicati dalle case editrici Ancora del mediterraneo (Medioevo napoletano, 2008; Sangue Amaro, 2010) e Bruno Mondadori (Napoli a piena voce, 2012).

Lo stato della città è una panoramica critica sulle tante questioni aperte nel vasto territorio napoletano. Una cristallizzazione, solo temporanea, dell’inventario condotto in dieci anni dal collettivo redazionale di Napoli Monitor su temi e problemi dell’area napoletana. Il bilancio di un’esperienza di ricerca, che seppure attraversata da decine di individualità e utilizzando forme espressive molto varie, ha consolidato negli anni un metodo e uno stile di lavoro.

La decisione di aprire questo sito risponde a due obiettivi. Da un lato rendere disponibile progressivamente l’intero libro. Dall’altro, soprattutto, aggiornare con il passare del tempo tutti i contributi, a cominciare da quelli basati su dati annuali, per costruire un archivio in movimento delle questioni aperte nell’area metropolitana. Uno strumento di lavoro sempre consultabile per le future ricerche, ma anche uno spazio aperto a nuove analisi e contributi critici.

Nel libro cartaceo abbiamo coinvolto numerosi autori provenienti dall’università, ma anche giornalisti, editori, architetti, medici, ricercatori indipendenti, critici, funzionari pubblici, ecc. Uno degli obiettivi del progetto era, infatti, di trovare insieme un terreno intermedio in cui gli approcci specialistici potessero convergere e sciogliersi in forme nuove, dal punto di vista della scrittura e non solo. Nel farsi del libro, durato circa un anno e mezzo, ci è apparso sempre più chiaro quel che in fondo già sapevamo, che l’indagine sulla società non può essere delegata solo al dibattito e alla letteratura accademica, o alle dispute tra i diversi “addetti ai lavori”, e men che mai naturalmente alla superficialità dei giornalisti e di molti letterati. La ricerca deve incontrare i suoi interlocutori nel vivo della città, ovunque vi siano cittadini potenzialmente curiosi e possibilmente attivabili. Lo stato della città, come sempre dovrebbero essere i libri, è stato un pretesto per facilitare – attraverso le presentazioni ma anche in occasioni meno formali – l’incontro tra le persone in carne e ossa, la discussione tra gli autori, e poi tra questi e i lettori, la possibilità di creare connessioni e prospettive future. Il sito, nelle nostre intenzioni, dovrebbe assolvere ancora meglio a questa funzione. Non sarà limitato ai soli autori e temi del libro di carta, che consideriamo semplicemente il primo motore di un progetto che andrà avanti sulle proprie gambe. Speriamo che a partire da questo spazio si sviluppino nuove idee e si moltiplichino le relazioni, aiutando le parole a uscire dalle loro gabbie e diventare azioni concrete dentro la città.